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Dall'idea al (Momento) Clu

Dall'idea al (Momento) Clu

Avete presente quando da piccoli s’imbrogliava al gioco del labirinto e si cominciava dalla fine? Ce lo siamo concessi anche noi per realizzare Clu.
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Dall'idea al (Momento) Clu

Avete presente quando da piccoli s’imbrogliava al gioco del labirinto e si cominciava dalla fine? Ce lo siamo concessi anche noi per realizzare Clu.
1 anno fa
Siamo partiti dall’idea finale: far rivivere un borgo storico con un approccio spigliato e confidenziale, in un ristorantino in provincia, lontano dalle strade trafficate e con un po’ di spazio verde per approfittarne d’estate; il luogo ideale avrebbe dovuto essere già predisposto a ospitare una cucina e quindi, andando a ritroso nel percorso, abbiamo incontrato il Castello di Clanezzo, che poi è diventato il vero punto di partenza. Non è esattamente quel che si definirebbe “ristorantino”, e infatti all’inizio eravamo anche spaventati dall’imponenza che avrebbe potuto prendere il progetto e dalla nostra forza di reggerlo. Ma la voglia di proseguire era troppa per fermarsi e così, carichi di adrenalina, arriviamo a marzo 2022.
A distanza di mesi possiamo darci una bella pacca sulla spalla e dirci che, alla fine, è vero che la perseveranza paga: un ristorantino, un barettino, due food festival all’attivo e in cantiere qualche cameretta.

In un castello. A Clanezzo. Diciamo che qualcuno ci viene.





Ma non ci siamo ancora presentati!

Ci scuserete, ma nel contesto del nostro sogno avrete capito che siamo un po’ matti: Marco, cameriere con la passione per i vini artigianali; Edo, cuoco, e non aggiungiamo altro altrimenti si arrabbia; Michel, forse il più matto di tutti, perché colui che ha creduto in noi dall’inizio.
E poi un gremito staff di sopporters: Simone, Michele, non uno ma ben due Alessandro, Alessia, Mikola, Anna, Jessica e Yeison.
Se noi siamo l’anima di Clu nel corpo di un castello, loro di sicuro sono organi insostituibili.
Nello specifico ci muoviamo così: Marco si occupa del servizio di sala, dell’accoglienza e della gestione degli eventi; Edo si occupa della cucina, sia sul Dall’idea al (Momento) Clu piano creativo che organizzativo. Insieme andiamo alla ricerca di produttori, materia prima e storie da far rivivere agli ospiti di Clu.





Come ci siamo conosciuti?

Davanti a due (forse sei) Negroni. L’amicizia tra Edo e Marco è ormai consolidata, come la fantasia di aprire insieme un ristorante, quando si affaccia il fantasma del primo lockdown.
È quindi tempo di fermarsi a pensare per rendere concreta e tangibile l’idea che trascinava il nostro sogno.
Una volta liberi abbiamo incontrato Michel, il resto è storia, come si suol dire.


Ma come ci saremmo presentati al pubblico?

Nel nostro girovagare abbiamo incontrato l’arte di Fred Eerdekens, artista belga che crea sculture che manipolano luci e ombre. L’idea quindi di ridare luce a un borgo quasi dimenticato e la cucina semplice, diretta e lineare, si sposavano alla perfezione con uno stile artistico fatto di proiezioni, scaturito dalla tensione fra il materiale e l’immateriale. E poi il rame, che scolpisce il nostro nome, duttile, ma resistente e robusto, tanto prezioso quanto semplice da trovare.
La nostra è una cucina essenziale, diretta, chiara, senza fronzoli ma confortevole. Ci piace provare abbinamenti insoliti ma in cui ogni elemento sia chiaramente riconoscibile, senza picchi, ma ricercando l’equilibrio.
Il nostro menù segue le stagioni, ma soprattutto le emozioni del momento.
Tante volte il piatto nasce dalla voglia di mettere al centro un determinato ingrediente, per valorizzarlo al meglio. Segue quindi un’attenta analisi delle sue caratteristiche e dei modi per trattarlo al meglio, e cerchiamo infine di affiancargli elementi che lo bilancino.
Com’è successo per esempio per il nostro piatto zucca, spuma al blu di bufala e liquirizia. Scelta la zucca, rigorosamente dall’orto di un contadino nostro vicino, abbiamo pensato a qualcosa che portasse acidità, un sapore un po’ pungente e speziato, per bilanciarne il gusto dolce e la texture fluida e cremosa, quindi la liquirizia. E infine colori: il blu di bufala viene dall’azienda agricola Quattro Piantoni di Cologno al Serio. Tutte materie prime scelte con la massima cura.
Eppure non sempre scelte da noi. Capita spesso, infatti, che i nostri fornitori si presentino a noi con un “Ciao ragazzi, questa settimana raccolgo il cavolo nero, ve lo porto?” Insomma, uno scambio. In perfetta linea con la nostra idea di una cucina sincera e senza troppi fronzoli.
Abbiamo chiamato i nostri piatti cluettiogni cluetto, ogni sapore, deve essere deciso e facilmente riconoscibile, poco spazio alle sfumature. 





Non consiglieremmo Clu ad un amico, piuttosto ce lo porteremmo, perché è quel posto che cerchi sempre ma che quasi mai trovi. Un posto in cui si condivide con semplicità e leggerezza, ma dove ogni cosa è pensata ed eseguita con cura.
Dalla cucina, identitaria e decisa, che ti fa venire voglia di assaggiare un altro cluetto e poi un altro ancora. Al bere: sapori particolari, alternativi, specchio di un racconto unico.


What’s next?

Giusto chiederselo, ma saremo sinceri: la verità è che oggi Clu è in continuo movimento, e anche noi stiamo imparando a conoscerlo mano a mano. Il più delle volte non siamo noi a modellare lui ma esattamente il contrario, un matrimonio in cui ogni giorno ci si conosce e si scopre di poter percorrere insieme nuove strade. E quindi corsi, laboratori, workshop, masterclass, team building…
Un luogo pluridimensionale dove racchiudere il piacere di un momento in una cornice unica.

Altri appunti per il futuro: sopravvivere.
1 anno fa
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