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Momento MO.KA.

Momento MO.KA.

Quella sera tra il calore dei bracieri e l’aria gelida dell’anfiteatro di Gussago conobbi Alberto. Da subito mi resi conto della sua passione per il vino e per quello che stavo cominciando a fare.
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Momento MO.KA.

Quella sera tra il calore dei bracieri e l’aria gelida dell’anfiteatro di Gussago conobbi Alberto. Da subito mi resi conto della sua passione per il vino e per quello che stavo cominciando a fare.
2 anni fa

«Salvo, chiedi a Nicola se ha bisogno di una mano a versare qualche calice di vino domani sera, sono a casa a fare niente, in cambio voglio solo bermi una bottiglia di Molener, c’è magnum?»

«Ha bisogno di sicuro, ti passo a prendere io… e ti faccio conoscere un ragazzo che sta cominciando a fare vino e col quale potresti essere in sintonia, si chiama Alberto


Vi risparmio l’introduzione al contesto che mi piace sempre fare, ma a questo giro è superflua… Freddo, nebbia, bracieri, fumo, Nicola Gatta metodo classico e Gussago terroir unico, ma questa è un’altra storia, comunque festa fighissima senza compromessi.

Quella sera tra il calore dei bracieri e l’aria gelida dell’anfiteatro di Gussago conobbi Alberto (che già conoscevo, ma mica me lo ricordavo…). Da subito mi resi conto della sua passione per il vino e per quello che stavo cominciando a fare, mi parlava del Monte Canto, dei vigneti di famiglia ripresi in gestione, di anfore e di macerati, di una cantina che ancora non aveva e dei progetti che gli frullavano per la testa. Tante idee, già ben chiare ma con quel briciolo di incertezza di chi si mette sempre in discussione e di quella curiosità di chi sta per fare qualcosa di nuovo.

Qualcosa di nuovo, a Bergamo, al Monte Canto, questo blog potrebbe già finire così.


Alberto ha da pochissimo ripreso in gestione i vigneti di famiglia che prima erano affidati a un’altra cantina della zona, con l’idea di convertirli a una viticoltura etica e consapevole, producendo dei vini moderni ma legati al territorio. Quella Bergamo enologica che finalmente non punta più a quei rossoni cotti e pieni che avevano monopolizzato la provincia, ma che finalmente vuole diversificare e proporre il miglior prodotto possibile in sintonia con le caratteristiche del proprio territorio, e non ditemi che dalla Val Pontida, a Grumello del Monte fino a Cenate Sopra è tutto uguale… altrimenti vi lancio un flysch.

Bergamo sta crescendo attraverso una proposta che si beve e che racconta storie di territori e di Vigneron, qualcuno più giovane, qualcuno più rodato, qualcuno che ancora lo fa per passione. Mi vengono in mente Alessandro e Nicola de La Cornasella, Alessandro Sala di Nove Lune, Andrea di Pietramatta, i ragazzi di C’eraunavolta, Romildo di Tosca… e oggi Alberto di Mo.Ka.




Mo.Ka. oggi


Da quel giorno in cui assaggiammo le prime prove direttamente dalle botti seduti su un tronco di legno in mezzo al vigneto è passato qualche mese, e ora i primi tre vini di Mo.Ka. sono in bottiglia, etichettati e tappati. Assaggiarli ora è per me un’emozione grandissima, quando mi ricapita di poter bere la prima produzione assoluta di un viticoltore? Sapete quando? Mai.

Delle caratteristiche dei vini parlerò più avanti, quando saranno ben amalgamati in bottiglia e pronti per essere sbevazzati nella mescita CLU, ora c’è la curiosità di perderci il naso dentro e immaginare cosa questa esplosioni di profumi può diventare.
Un macerato da chardonnay e pinot grigio in due versioni: filtrato e no. Ancora chiuso ma che poi esplode nel bicchiere, con un sorso da sete e con un carattere che ti mette in guardia. Nulla passa inosservato ma tutto rimanda al tempo e alla pazienza che oggi bisogna avere, aspettare ora per godere poi.
Il rosso invece boh, cosa è? Sento un richiamo che mi porta a guardarlo e riguardarlo, annusarlo e riannusarlo, berlo e berlo e berlo ancora… il merlot è il principale protagonista, e pensare che il merlot non mi è mai piaciuto (non me ne vogliano sulla Garonna…)

Beh, sapete quale sarà il prossimo ingresso nella carta vini più incasinata di sempre (che potete leggere qui) e così, de botto, vi direi Nudi Nudissimi ed Enotismo… Non sapete cosa vuol dire? Perché leggete ancora la carta dei vini divisa in bianchi, rossi e bollicine…


Mo.Ka. causa effetti indesiderati

Scopri la carta vini
2 anni fa
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