Che mi bevo: Annesanti
Torniamo a parlare di vini in quel di Clu: oggi vi faccio scoprire un produttore di cui ormai non posso più fare a meno.
Il suo progetto affonda le radici in una terra di famiglia, una terra che racconta la passione e i valori dei suoi nonni. Nel 2012, quella che una volta era la stalla all’interno del casolare diventa una cantina per la produzione del vino. Dal calore rustico delle mucche e dei vitelli all’avvolgente profumo fruttato della sua uva.
L’azienda è dunque rimasta a conduzione familiare e si estende nel territorio comunale di Arrone, a poca distanza dalla Cascata delle Marmore, nel cuore della Valnerina. Il legame con la sua terra è così forte da rispecchiarsi anche nei principi dell’azienda: l’obiettivo della famiglia Annesanti, infatti, non è semplicemente produzione fine alla vendita, ma la promozione di un prodotto, il vino, che riunisca al suo interno l’arte, la storia, le tradizioni e il senso di appartenenza a un territorio unico come la Valnerina.
Ho scoperto Annesanti tramite un collega, ora amico, il caro Valentino Bergo, che distribuisce i suoi vini e tanto ha insistito a farmeli provare finché non ho ceduto ad ammettere l’oggettiva qualità che mi proponeva. Prima di allora non mi ero mai particolarmente interessato, enologicamente parlando, all’Umbria. Poi l’incontro fatale con il Piano della torre, 80% pinot nero e 20% sangiovese: dieci mesi di maturazione in anfore di terracotta con le bucce, successivamente in damigiane di vetro per quattro mesi e da qui imbottigliato senza chiarifiche, filtrazioni e stabilizzazioni. Al naso racconta una storia, in bocca un'altra. Inizialmente sembra un vino evoluto con note terzializzate da perderci il naso nel bicchiere, soprattutto dovute alla fermentazione ad acino intero in anfore di terracotta. In bocca invece si riscopre vivo e croccante, fresco e ampio ed emerge tutto il frutto di questi vitigni.
Sto parlando dei vini Colle Fregiara, Fonte Farro e Suppriscola.
Sono tutti vini che raccontano una storia già al profumo, la storia di un vino evoluto, terzializzato, con note salmastre di sansa di olive (Colle Fregiara) ma poi in bocca sono tesi, freschi, pieni e strutturati.
Annesanti e la Valnerina
Il suo slogan recita: “i miei vini hanno la mia anima”. Ed è con questo spirito che la produzione vinicola di Francesco Annesanti prende vita.Il suo progetto affonda le radici in una terra di famiglia, una terra che racconta la passione e i valori dei suoi nonni. Nel 2012, quella che una volta era la stalla all’interno del casolare diventa una cantina per la produzione del vino. Dal calore rustico delle mucche e dei vitelli all’avvolgente profumo fruttato della sua uva.
L’azienda è dunque rimasta a conduzione familiare e si estende nel territorio comunale di Arrone, a poca distanza dalla Cascata delle Marmore, nel cuore della Valnerina. Il legame con la sua terra è così forte da rispecchiarsi anche nei principi dell’azienda: l’obiettivo della famiglia Annesanti, infatti, non è semplicemente produzione fine alla vendita, ma la promozione di un prodotto, il vino, che riunisca al suo interno l’arte, la storia, le tradizioni e il senso di appartenenza a un territorio unico come la Valnerina.
“Sarò soddisfatto solo quando, aprendo una bottiglia del mio vino, riuscirò a far sentire il profumo che la terra emana in primavera, al tramonto."
L'incontro
Queste le premesse per farvi capire che i produttori a cui scegliamo di affidarci non hanno solo una storia da viticoltori alle spalle, ma parliamo di persone appassionate e profondamente dedite che trasformano i propri valori in ottimi prodotti.Ho scoperto Annesanti tramite un collega, ora amico, il caro Valentino Bergo, che distribuisce i suoi vini e tanto ha insistito a farmeli provare finché non ho ceduto ad ammettere l’oggettiva qualità che mi proponeva. Prima di allora non mi ero mai particolarmente interessato, enologicamente parlando, all’Umbria. Poi l’incontro fatale con il Piano della torre, 80% pinot nero e 20% sangiovese: dieci mesi di maturazione in anfore di terracotta con le bucce, successivamente in damigiane di vetro per quattro mesi e da qui imbottigliato senza chiarifiche, filtrazioni e stabilizzazioni. Al naso racconta una storia, in bocca un'altra. Inizialmente sembra un vino evoluto con note terzializzate da perderci il naso nel bicchiere, soprattutto dovute alla fermentazione ad acino intero in anfore di terracotta. In bocca invece si riscopre vivo e croccante, fresco e ampio ed emerge tutto il frutto di questi vitigni.
I miei consigli
Dopo il Piano della torre, che ha fatto da apripista, ho approfondito la conoscenza dei vini Annesanti, e oggi mi sento di consigliarvene tre, tre etichette accomunate da un particolare: l’uva viene prima diraspata a mano acino per acino, poi trasportata, ad acino intero, in anfore di terracotta dove avviene la fermentazione e un poco di affinamento, dopodiché è svinata in damigiana e infine in bottiglia.Sto parlando dei vini Colle Fregiara, Fonte Farro e Suppriscola.
Colle Fregiara
è un bianco, anch’esso prodotto con una maturazione di dieci mesi in anfore di terracotta con le bucce, successivamente in damigiane di vetro per tre mesi e infine imbottigliato senza chiarifiche, filtrazioni e stabilizzazioni. Dal colore giallo dorato e il profumo delicato di fiori e frutta bianca, con note affumicate, dove poi emerge una spiccata nota salmastra di oliva in salamoia. Al palato è fresco, sapido e minerale, quasi salato.Fonte Ferro
è un Grechetto d’Umbria, nato da una maturazione “sur lies” con batonnages settimanali per alcuni mesi in vasche di acciaio. Imbottigliato rigorosamente in giornate di cielo sereno, durante la fase calante della luna, acquisisce un colore giallo dorato e il profumo avvolgente del gelsomino e della pera matura, un profumo iodato, intenso e caratteristico. La bocca la riempie: al palato è rotondo, pieno, polposo, ma allo stesso tempo delicato e fresco.La Suppriscola
una Barbera d’Umbria prodotto con una maturazione in vasche di acciaio inox, lasciato decantare e illimpidire naturalmente. Viene poi imbottigliato senza filtrazione, stabilizzazione né coadiuvanti chimici, durante la fase calante della luna, in giorni di cielo terso. Si presenta di un intenso colore rosso violaceo, e dal profumo di fiori e frutta rossa croccante. Al palato prevale una sensazione di fruttato, fresco, e l’acidità ne esalta la bevibilità. Strano, enigmatico, all'inizio mica lo capisci... sembra quasi più una bibita che un vino, ma poi ne bevi a secchiate.Sono tutti vini che raccontano una storia già al profumo, la storia di un vino evoluto, terzializzato, con note salmastre di sansa di olive (Colle Fregiara) ma poi in bocca sono tesi, freschi, pieni e strutturati.
Vini da aspettare, da godere a piccoli sorsi, che portano l’identità del loro produttore, di Francesco, e della loro terra, la Valnerina.
Come ho annunciato, ormai non riesco più a fare a meno di Annesanti, ed è per questo che presto verranno rilasciati dei vini in collaborazione, che nello specifico saranno: una bolla, un bianco e un rosso Annesanti, solo per Clu.
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