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Un weekend di degustazioni

Un weekend di degustazioni

La pioggia e le vacanze appena terminate ci hanno regalato due serate intime.
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Un weekend di degustazioni

La pioggia e le vacanze appena terminate ci hanno regalato due serate intime.
1 anno fa
Domenica 27 agosto ci siamo seduti attorno a un tavolo rotondo per lo scontro tra il vecchio e il nuovo stile del prosecco e del vino bergamasco. Insieme a Marco abbiamo servito 4 bottiglie alla cieca, mostrando solo poi l'immagine delle 4 etichette. Abbiamo quindi giocato affidandoci ai nostri sensi e intuizioni per metterle in corrispondenza (è stato così divertente che hanno partecipato anche le nostre ragazze di sala). Un momento da ripetere!

I vini assaggiati:

1. Renzo Rebuli, Tradizione
Prosecco di un tempo passato - torbido, secco e minerale. L'etichetta è bellissima, pensavo fosse irriconoscibile. Invece...
2. Adami, Prosecco Garbel Brut
È stato scoperto da molti per l'etichetta più generica...
3. #lalecale_art 2021
Il progetto segreto dell'enologo Alessandro dell'azienda La Cornasella Moscato di Scanzo che libera dai pensieri e lascia respirare i fiori. È un vino con una storia e un'etichetta speciale che quasi tutti hanno riconosciuto. 
4. La Cornasella, Gavazzeni 2019
È il taglio bordolese classico bergamasco, succoso e molto sicuro di sé. Le note sull'etichetta nera hanno fatto pensare a una bollicina, ma tuttavia, si sentiva il carattere maschile: questo vino ti guida, decide e comanda.


Anche lunedì 28 agosto siamo stati molto attenti alle etichette avendo due designer attorno al tavolo. È stata una serata quasi familiare, piena di chiacchiere e, ovviamente, vini che - nonostante la loro espressività - non hanno gridato.

Abbiamo aperto:
 
1. Daniel Crochet, Sancerre Blanc Chene Marchand 2020
Sauvignon blanc raffinato, ricco di fiori, erbe e pietre. Una passeggiata sulle colline scozzesi, come ha detto Luca. È stato il vino preferito della serata.
2. C.H. Berres, Kabinett Urzinger Wurzgarten 2015
Un riesling classico della Mosella, espressivo e preciso. Si sentono i fiori di gelsomino, il limone maturo e un tocco di miele; in bocca si apprezza un bell'equilibrio tra il residuo zuccherino e l'acidità. L'età è giusta; tutto è giusto in questo vino, forse per questo perde leggermente la sua personalità. 
3. I Mandorli, Zino Vino Bianco
Il moscato di Pantelleria, appunto, da una vigna di oltre 60 anni incontrata durante le vacanze. Uva tagliata che va nella provincia di Livorno per donarci la classica spinta del moscato, completata con erbe mediterranee e trasformata in sapidità e con una nota salmastra in bocca.
4. Melanie Pfister, Gewurztraminer Maceration 2021
Sembra un gewurztraminer che, mentre faceva yoga, è uscito dal suo corpo. Ricco di frutta secca e lontano dall'essere troppo invadente e fastidioso come capita con questa varietà. Con il suo CV straordinario, Melanie avrebbe potuto lavorare in qualsiasi rinomata tenuta nel mondo, ma ha scelto di tornare nella sua terra per reinventarla e farla diventare un punto di riferimento per i CV dei suoi collaboratori.
5. La Cornasella, Rubente 2017
Un Moscato di Scanzo - quindi rosso e serio - che esce dal DOCG. Fichi al cioccolato, o meglio marmellata, che non ti fa aspettare tannini e struttura seria in bocca. Una carezza bergamasca!

Petro
1 anno fa
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