Appuntamenti di vino con Petro (e Marco, forse...)
Marco lo conoscete tutti, ma da dove è partito? Nasce e cresce in una famiglia di meccanici. In quarta superiore decide che il percorso da Perito Meccanico non fa per lui e sceglie di iscriversi alla scuola alberghiera di San Pellegrino Terme.
La passione per il vino nasce l’ultimo anno di scuola, grazie a Oscar Mazzoleni del Carroponte, ai tempi suo professore. Da lì incominciò a frequentare qualche corso da sommelier ed il primo vero ruolo da sommelier l’ha ottenuto lavorando da Marco Rossi nel suo ristorante di Paladina: qui è riuscito a formare il suo stile di servizio. “Marco Rossi era più un oste che un maître; era in grado di leggere e accogliere l’ospite come nessuno, con una semplicità ed un modo di fare tutto da studiare, oggi mi porto dietro tanto di lui” - ci racconta Marco.
Tra una laurea in enologia e qualche vendemmia tra Scanzorosciate e Franciacorta, si ritrovò a dirigere TASTE e fare il professore tra i banchi di iSchool. In quegli anni comincia il suo avvicinamento al mondo dei vini naturali, merito soprattutto della conoscenza con Valentino Bergo.
L’ultima grande tappa prima di aprire CLU sono state per Marco le due estati passate a sbicchierare accanto a Nicoló e Vlad di Ferdy Wild: una full immersion in trincea tra vignaioli artigianali e 50 bottiglie sul carrello sempre aperte pronte per essere servite al calice.
Marco: “Per cui eccomi qui, in un ristorantino, in un castello, a parlare di vino artigianale.
Ah, oggi bevete la “Bolla che mi bevo quando ho già tanti pensieri” di Francesco Annesanti x CLU, perché è buonissima!”
Petro, originario dell’Ucraina e ora stabilitosi in Italia dopo l’invasione del 24/02/2022, non ha mai bevuto fino all’età di 23 anni (forse perché le bevande principali del suo paese ai tempi erano vodka e birra scadente). Lungo le strade dell’Alsazia gli è capitato di assaggiare dei vini che ha ritenuto valesse la pena approfondire. Dopo 3 anni ha così ottenuto il diploma WSET3 scoprendo il percorso del gusto e del valore del momento invece dell'ideale.
Ha lavorato in un'enoteca, in un wine bar, in un ristorante e in un'azienda di importazione di vini naturali - tante esperienze che lo hanno portato ad appassionarsi sempre di più a questo mondo.
Petro - “Ancora oggi mi affascina quel connubio tra tecnologia e arte racchiuso in un bicchiere davanti a me”.
Dalle 20:00 al Castello di Clanezzo
C'è chi lo produce secondo le ricette casalinghe del nonno, senza nemmeno sapere come si chiama, c'è chi invece lo produce per ripensare alla sua terra “poco famosa” e c'è chi si identifica sotto la bandiera dei vini naturali della santa trinità: Orange, Pet-Nat, Glou-Glou.
Proveremo cinque bottiglie, ognuna con una storia diversa, in un percorso che ci condurrà dall’orange più tradizionale al più innovativo.
La selezione prevede tutti vini di origine estera, ed il viaggio inizierà dalla terra in cui nasce l`arte di “fare vino”: Sakartvelo. La cosa più affascinante sarà scoprire che negli ottomila anni trascorsi il metodo di produzione non è mai cambiato.
Con un Pinot Gris macerato d’Alsazia ci troveremo invece nella situazione, quasi impossibile, di riconoscere se si tratti di un vino rosato o arancione.
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Nel primo round, si sfideranno Timorasso vs Riesling.
Tutti e due hanno i loro fedeli ammiratori in tutto il mondo: Riesling da almeno 300 anni, e Timorasso dagli ultimi 30.
Tutti e due assomigliano ai The Beatles: il meglio arriva sul finale. Un Riesling raccolto 30 anni fa oggi ci parla da persona saggia, profonda ma giovane nel cuore.
Entrambi sono dei poeti di mineralità e terroir.
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La passione per il vino nasce l’ultimo anno di scuola, grazie a Oscar Mazzoleni del Carroponte, ai tempi suo professore. Da lì incominciò a frequentare qualche corso da sommelier ed il primo vero ruolo da sommelier l’ha ottenuto lavorando da Marco Rossi nel suo ristorante di Paladina: qui è riuscito a formare il suo stile di servizio. “Marco Rossi era più un oste che un maître; era in grado di leggere e accogliere l’ospite come nessuno, con una semplicità ed un modo di fare tutto da studiare, oggi mi porto dietro tanto di lui” - ci racconta Marco.
Tra una laurea in enologia e qualche vendemmia tra Scanzorosciate e Franciacorta, si ritrovò a dirigere TASTE e fare il professore tra i banchi di iSchool. In quegli anni comincia il suo avvicinamento al mondo dei vini naturali, merito soprattutto della conoscenza con Valentino Bergo.
L’ultima grande tappa prima di aprire CLU sono state per Marco le due estati passate a sbicchierare accanto a Nicoló e Vlad di Ferdy Wild: una full immersion in trincea tra vignaioli artigianali e 50 bottiglie sul carrello sempre aperte pronte per essere servite al calice.
Marco: “Per cui eccomi qui, in un ristorantino, in un castello, a parlare di vino artigianale.
Ah, oggi bevete la “Bolla che mi bevo quando ho già tanti pensieri” di Francesco Annesanti x CLU, perché è buonissima!”
Petro? Petro è il nuovo sommelier di CLU Ristorante!
Petro, originario dell’Ucraina e ora stabilitosi in Italia dopo l’invasione del 24/02/2022, non ha mai bevuto fino all’età di 23 anni (forse perché le bevande principali del suo paese ai tempi erano vodka e birra scadente). Lungo le strade dell’Alsazia gli è capitato di assaggiare dei vini che ha ritenuto valesse la pena approfondire. Dopo 3 anni ha così ottenuto il diploma WSET3 scoprendo il percorso del gusto e del valore del momento invece dell'ideale.
Ha lavorato in un'enoteca, in un wine bar, in un ristorante e in un'azienda di importazione di vini naturali - tante esperienze che lo hanno portato ad appassionarsi sempre di più a questo mondo.
Petro - “Ancora oggi mi affascina quel connubio tra tecnologia e arte racchiuso in un bicchiere davanti a me”.
3 serate degustazione vino
Abbiamo organizzato tre serate di degustazione vini al Castello di Clanezzo raccontati da Marco e Petro!Dalle 20:00 al Castello di Clanezzo
Giovedi 15 giugno - Orange: il quarto colore
Gli Orange wines hanno origini antichissime che risalgono a migliaia di anni fa ma compaiono in una carta vini, per la prima volta, all’inizio del 2000 a New York.C'è chi lo produce secondo le ricette casalinghe del nonno, senza nemmeno sapere come si chiama, c'è chi invece lo produce per ripensare alla sua terra “poco famosa” e c'è chi si identifica sotto la bandiera dei vini naturali della santa trinità: Orange, Pet-Nat, Glou-Glou.
Proveremo cinque bottiglie, ognuna con una storia diversa, in un percorso che ci condurrà dall’orange più tradizionale al più innovativo.
La selezione prevede tutti vini di origine estera, ed il viaggio inizierà dalla terra in cui nasce l`arte di “fare vino”: Sakartvelo. La cosa più affascinante sarà scoprire che negli ottomila anni trascorsi il metodo di produzione non è mai cambiato.
Con un Pinot Gris macerato d’Alsazia ci troveremo invece nella situazione, quasi impossibile, di riconoscere se si tratti di un vino rosato o arancione.
SCOPRI IL COUPON ORANGE: IL QUARTO COLORE
Lunedi 26 giugno - Enolotta: Timorasso vs Riesling
Lanciamo il nostro format mensile - lotte enologiche.Nel primo round, si sfideranno Timorasso vs Riesling.
Tutti e due hanno i loro fedeli ammiratori in tutto il mondo: Riesling da almeno 300 anni, e Timorasso dagli ultimi 30.
Tutti e due assomigliano ai The Beatles: il meglio arriva sul finale. Un Riesling raccolto 30 anni fa oggi ci parla da persona saggia, profonda ma giovane nel cuore.
Entrambi sono dei poeti di mineralità e terroir.
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Giovedi 13 luglio - Austrianissimo
Entriamo in una taverna di Vienna per assaggiare un classico field blend della capitale. Scopriamo che il Morillon è una seria concorrenza allo Chablis, il classico bianco francese di fama mondiale. Seguiamo la storia di Pannobile, un'amicizia che porta all'eccellenza. E ammiriamo la classica nota di pepe bianco del Gruner e l'arte della sperimentazione nel campo dei vini macerati.SCOPRI IL COUPON AUSTRIANISSIMO
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